Una Linda per la testa

etc---Linda---front3E’ bionda, frizzante, buona e appagante. Ma si, avete capito bene, si tratta della blanche di mia produzione, la Linda Blanche 🙂 .

Con l’avvicinarsi della primavera giunge anche il momento di preparare una birra adatta alle stagioni più calde. Ed una wit bier è proprio quello che fa al caso mio.

Ho ripescato la vecchia ricetta, e visti i buoni risultati della volta passata, ho deciso di lasciare inalterata la ricetta originale ma di apportare un unico cambiamento, il lievito.

IMG_3394Lista malti

La scelta dei malti è abbastanza standard in linea con lo stiledella birra. Quindi malto base pils, frumento e avena in fiocchi.

Pils 55%
Frumento 40%
Avena 5%

Calcoli

Per calcolare il rispettivo peso dei grani da impiegare in ricetta occorre stabilire, per prima cosa, i litri che si intendono produrre e la densità iniziale che avrà la birra nell’istante in cui verrà messa in fusto.

Nel mio caso eseguirò una cotta per 27 litri finali con una OG pari a 1,050.

Per cominciare eseguo il calcolo della densità totale, che è data da 27 x 50 = 1350 GU

Secondo le percentuali prima elencate avremo

Pils 1350 x 0,55 = 742,5 GU
Frumento 1350 x 0,40 = 540 GU
Avena 1350 x 0,05 = 67,5 GU

Sempre facendo riferimento alla guida di Ray Daniels, applico la seguente formula per ricavarmi il peso:

Pils P = 742,5 / 30 / 10 / 0,69 = 3,58 Kg
Frumento P = 540 / 30 / 10 / 0,69 = 2,60 Kg
Avena P = 67,5 / 30 / 10 / 0,69 = 0,33 Kg

Altri ingredienti

La ricetta prevede l’impiego di solo luppolo Saaz. Come nella precedente versione eseguirò una doppia gittata, una ad inizio bollitura e l’altra a 10 minuti dal termine. Anche le spezie impiegate rimangono invariate, coriandolo e buccia d’arancia. A differenza della vecchia ricetta, la qualità della buccia d’arancia sarà differente privilegiando, alle vecchie essenze, quella ricavata da coltivazione biologica.

Lievito

Il lievito che ho pensato per questa blanche sarà un Fermentis S-05, che andrà a sostituire il precedente S-33.

A questo punto non mi rimane che attendere il giorno della produzione.

Orange APA in bottiglia

DSCN2091Imbottigliata la Orange APA. Il risultato finale è una birra da 5,5 AbV.

Per il processo di produzione vi rimando al precedente post: http://www.makebeer.it/orange-apa-happy-new-year/

Per l’imbottigliamento ho aggiunto 178 gr di zucchero per il priming oltre ad un ulteriore infuso di bucce d’arance per l’aroma. Non rimane che attendere qualche settimana per la rifermentazione in bottiglia.

Come al solito l’attesa sarà struggente.

Di seguito qualche immagine. Alla prossima.
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Trattamento dell’acqua

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L’acqua costituisce circa il 90-95% della birra eppure molti homebrewers sottovalutano la sua importanza. In effetti si riesce a produrre birra senza curare molta attenzione su questo elemento, ma, per produrre un’ottima birra occorre curare anche questo aspetto.

L’acqua influenza la birra sotto il profilo gustativo perchè i sali minerali disciolti possono “interagire” gustativamente con gli ingredienti della birra.

In particolare (Magnesio, Cloruro, Solfato) posso interagire con le sensazioni date dall’amaro del luppolo: una birra tendente all’amaro sarà molto gradevole con acque “morbide”  (con pochi sali minerali), mentre avrà un amaro più  “aggressivo” e deciso con acque dure. Paragonate una Pils Ceca ed una Bitter Inglese! Se l’acqua è eccessivamente clorata il cloro può interagire con componenti della birra e formare clorofenoli (che apportano un “gusto di medicinale”). Il problema può essere eliminato per mezzo di una breve bollitura dell’acqua prima dell’utilizzo: il  cloro evapora via.

I sali minerali dell’acqua influenzano il livello di pH ed il nostro tentativo di portarlo nei parametri necessari, vediamo come: la molecola dell’acqua è formata, come tutti sanno, da un atomo di ossigeno e due di idrogeno (H2O) ma nell’acqua si trovano anche piccoli quantitativi di ioni H+ (idrogeno) e di ioni OH(ossidrile). Il pH fa riferimento alla quantità di ioni H+ presenti (in moli/litro): 0.000001 mol/l di H+ (10e-7) danno pH=7 (neutro); 0.0001 (10e-5) danno pH=5 (acido); 0.0000001 (10e-8) danno pH=8 (alcalino).

I sali disciolti in acqua possono variare questo rapporto, legandosi agli ioni H+ o OH-, modificando così il pH. Se leggiamo una etichetta di acqua minerale vediamo la quantità dei sali (o meglio ioni) più comuni espressi in ppm (parti per milione) ossia mg/litro: Ca++ (calcio), Mg++ (magnesio), Na+ (sodio), HCO3- (bicarbonato, indicato anche come CO3–), Cl- (cloruro), SO4– (solfato).

Attraverso legami con gli ioni già esistenti nell’acqua, Ca++ e SO4– tendono ad aumentare  la concentrazione di ioni H+ e fare abbassare il livello del pH (aumentare l’acidità), mentre HCO3- tende ad impedire che il pH scenda, legandosi con gli H+ “liberi” (effetto “tampone”).

Altra fase in cui il pH dell’acqua è importante è la filtrazione: anche se abbiamo raggiunto un livello di acidità ottimale nell’ammostamento, dobbiamo fare attenzione al fatto che mosto (tendenzialmente acido) viene portato via dall’impasto ed acqua nuova viene inserita per il risciacquo delle trebbie. Anche di questa acqua dobbiamo preoccuparci, perché, anche se la funzione degli enzimi è terminata, un pH elevato (sopra i 5.7) può estrarre dalle trebbie tannini e polifenoli che daranno astringenza eccessiva alla birra finita.

Acque nel mondo

Come detto, il tipo di acqua influisce sul gusto della birra e stili particolari vorrebbero acque particolari. Ecco un esempio delle acque tradizionalmente utilizzate per realizzare pils, dunkel, stout, dort e ales (ppm / mg/l): 

Pilsen Monaco   Dublino   Dortmund   Burton
Ca 7 75 115 250 295
Mg 2 20 4 25 45
Na 2 10 4 70 55
SO4 5 10 55 280 725
HCO3 15 200 200 550 300
Cl 5 2 19 100 25

Come avere a disposizione questi profili di acque per la produzione di birra in casa? La soluzione è semplice, basta partire da acque morbide (tipo Pilsen) e trattarle con l’aggiunta di sali facilmente reperibili in commercio come: 

Tabella A

Nome comune nome scientifico Formula molecolare Ione Ione
Gypsum Solfato di Calcio CaSO4 Ca=23% SO4=56%
Cloruro di Calcio CaCl2 Ca=27% Cl=48%
Sali Epsom Solfato di Magnesio MgSO4 Mg=10% SO4=39%
Calcite Carbonato di Calcio CaCO3 Ca=40% CO3=60%
Sale da cucina Cloruro di Sodio NaCl Na=40% Cl=60%
Bicarbonato di sodio NaHCO3 Na=27% CO3=71%

Calcoli per il trattamento dell’acqua

Supponiamo di voler riprodurre in casa il profilo di acqua di Burton avendo a disposizione dell’acqua minerale confezionata. Nella tabella seguente riporto il profilo dell’acqua acquistata ed il profilo da raggiungere.

Acqua da trattare Profilo acqua di Burton
Ca = 30 Ca = 294
Mg = 15,7 Mg = 24
Na = 1,3 Na = 24
Cl = 1,3 Cl = 36
SO4 = 8,7 SO4 = 801
HCO3= 158 HCO3 = 300

Dalla tabella si nota come l’acqua acquistata e da trattare abbia un profilo più morbido rispetto a quella di Burton.

Supponiamo di voler produrre 20 Lt di birra e di trattare l’acqua in modo che questa si avvicini al profilo dell’acqua di Burton on Trent. Eseguendo la differenza tra gli elementi che compongono i due profili delle acque avremo che occorrono circa

Ca = 260 ppm , Mg = 9 ppm, Na = 22 ppm, Cl = 35 ppm, SO4 = 790 ppm e HCO3 = 140ppm.

Se moltiplico questi valori per il quantitativo di birra da produrre avremo che occorrerà aggiungere

20 *260 = 5200 mg di Ca

20 * 9  = 180 mg di Mg

20 * 22 = 440 mg di Na

20 * 35 = 700 mg di Cl

20 * 790 = 15800 mg di SO4

20 * 140 = 2800 mg di HCO3

Supponiamo di avere a disposizione sale Gypsum e comunissimo sale da cucina, quanti di questi sali occorrerà aggiungere?

Per determinare l’esatto peso occorre sapere che la concentrazione dei singoli ioni non è uguale alla concentrazione complessiva del sale, quindi, i calcoli da eseguire devono tenere in considerazione le percentuali di composizione degli ioni riportati in tabella A.

Proseguendo con l’esempio, prendiamo in considerazione il Gypsum. Occore dividere il quantitativo di SO4 necessario (15800) per la percentuale di ioni SO4 che compongono il Gypsum (56%), ovvero 15800 / 0,56 = 28214 mg = 28 gr.

Ma attenzione, con l’aggiunta di 28 gr di gypsum verranno aggiunti anche ioni Ca. Per determinare il corrispettivo quantitativo di ioni Ca aggiunti si esegue il seguente calcolo: si divide il quantitativo di gypsum per i litri totali previsti, ovvero 28214 / 20 = 1410 ppm e successivamente, si divide il quantitativo ottenuto per la % di ioni Ca che formano il gypsum, ovvero 1410 * 0,23 = 325 ppm di Ca.

Sommando questi valori alla nostra tabella dei profili risulterà che

Acqua da trattare Profilo acqua di Burton Dopo il trattammento
Ca = 30 Ca = 294 355
Mg = 15,7 Mg = 24 15,7
Na = 1,3 Na = 24 1,3
Cl = 1,3 Cl = 36 1,3
SO4 = 8,7 SO4 = 801 798,7
HCO3= 158 HCO3 = 300 158

Ora, vogliamo anche equilibrare sodio e cloro. Per farlo è utile aggiungere del sale da cucina. Vediamo come:

Na da aggiungere diviso % ioni: 440 / 0,40 = 1100 di Na ovvero 1 gr di sale da cucina

Quanto corrispettivo Cl è stato aggiunto con 1 gr di sale da cucina? 

1100 / 20 = 55 ppm ovvero 55 * 0,60 = 33 ppm di Cl

A questo punto il nuovo profilo sarà il seguente:

Acqua da trattare Profilo acqua di Burton Dopo il trattammento
Ca = 30 Ca = 294 355
Mg = 15,7 Mg = 24 15,7
Na = 1,3 Na = 24 21,3
Cl = 1,3 Cl = 36 34,3
SO4 = 8,7 SO4 = 801 798,7
HCO3= 158 HCO3 = 300 158

L’imprevisto dietro l’angolo

Occorre fare molta attenzione all’uso dei sali perchè il loro utilizzo tende a variare il pH di ammostamento. L’utilizzo eccessivo di gypsum potrebbe abbassare di molto il pH ideale per l’ammostamento rendendo necessario l’utilizzo di un ulteriore sale (come il bicarbonato) per riequilibrare il pH. In questo modo si rischia di rendere l’acqua troppo “dura” andando incontro a dei sapori troppo “mineralizzati”.

In conclusione, può sembrare difficoltoso eseguire questi calcoli ma vi posso assicurare che dopo qualche prova tutto diverrà molto semplice sopratutto se utilizzerete sempre la stessa acqua.

Spero di esservi stato utile,

buona birra a tutti

Orange APA, happy new year

etc---Seven-v1       Il 2014 ha fatto il suo ingresso e con esso ha fatto la sua comparsa la nuova Orange APA. Si tratta di una American Pale Ale (APA) con una OG pari a 1,050.

Per questa birra ho deciso di creare una bevanda con un tenore alcolico non troppo alto (dovrebbe arrivare a circa 5 AbV), poco corpo e con un’aroma tendente all’agrumato.

La base dei malti è molto semplice, ho utilizzato 45% di malto Pils, 45% di malto Pale, 5% di Carapils e 5% di frumento. I luppoli impiegati sono stati il Cascade, il Columbus e l’Amarillo per un totale di 41 IBU oltre ad impiegare bucce d’arancia per conferire quella nota di agrumi.

Prima di passare alla fase produttiva vorrei parlarvi del regalo che Babbo Natale ha pensato per me, il mio nuovo mulino.

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Mai regalo fu più azzeccato, il nuovo mulino mi ha permesso di fare un enorme salto di qualità. La macinatura dei grani è risultata essere molto più uniforme e questo mi è stato confermato da una migliore resa finale.

 

 

 

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Altro nota positiva, il nuovo mulino mi ha permesso di accorciare notevolmente i tempi di macinatura di grani. Sono passato da circa 30 minuti con il vecchio mulino a non più di 5 minuti con il nuovo. Questo è stato reso possibile dal fatto di poter facilmente motorizzare il nuovo mulino con un semplice trapano.

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Cosa aggiungere? Beh sicuramente questi si che sono stati soldi ben spesi 🙂 .

Passiamo ora alla produzione. Ho elencato prima la lista dei malti per un totale di 6,5 Kg finali. Ho deciso di saltare la fase del protein rest passando direttamente alla fase di fitasi. Il mash in è avvenuto a circa 65° C con una temperatura che si è assestata a 63° C. La fase di Beta amilasi è durata per circa un’ora a tale temperatura e si è conclusa con il classico mash-out a 78° C.

Abbastanza regolare la fase di filtrazione, unica pecca è che ho dovuto interrompere l’estrazione ad una densità pari a 1,028 causa raggiungimento massimo capienza pentola. Sicuramente si è trattata di una grossa perdita di zuccheri che però alla fine non ha inciso sul volume finale(26 Lt prodotti).

In fase di bollitura sono stati impiegati i luppoli americani in questa sequenza:

7 ibu di Columbus a 60 minuti dalla fine

7 ibu di Cascade a 60 minuti dalla fine

7 ibu di Amarillo a 60 minuti dalla fine

5 ibu di Cascade a 20 minuti dalla fine

5 ibu di Columbus a 15 minuti dalla fine

5 ibu di Columbus a 10 minuti dalla fine

5 ibu di Cascade a 5 minuti dalla fine

5 ibu di Amarillo in whirpool

Ulteriore luppolo Amarillo verrà aggiunto in dry hopping.

Durante le ultime gittate di luppolo sono state inserte anche alcuni grammi di buccia di arancia proveninete da coltivazione biologica. Spero che questo contribuisca a donare un buon aroma di agrumato alla birra.

Per concludere ho deciso di impiegare lievito secco T-58. In questo modo dovrei poter conferire alla birra note di esteri.

E’ prevista una fermentazione primaria di 4 giorni ed una maturazione in fusto di circa 10 ad una temperatura di 20 ° C.

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Assaggio di Noel

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Degustata la nuova birra di Natale e ammetto di essere rimasto molto sorpreso dalla bontà di questa birra. La Dark Noel 2013 si presenta all’esame visivo con un bel colore scuro e limpido , dalla schiuma densa anche se non particolarmente persistente.

Al naso profumi molto intensi, ampi e complessi. Evidente la componente fruttata che ne fa da padrona. Evidente anche la componente alcolica oltre a note di liquirizia e qualche leggerissimo sentore di tostato.

Al palato corpo e struttura si fondono dando una piacevole sensazione di calore. La componente maltata è in perfetta armonia con l’amaro conferito dal luppolo. Finale apprezzabilmente lungo, secco ed appagante.

Essendo una birra giovane mi aspetto ulteriori variazioni durante l’affinamento in bottiglia. Una birra che, a mio parere, può solo migliorare se lasciata in bottiglia per almeno un paio di anni.

Avanti con ottimismo!!!

Arancio

etc---Seven-v1Non temete, non voglio parlarvi di un qualche conto bancario bensì della mia nuova idea in fase di progettazione.

Dopo aver prodotto una blanche, una bitter inglese, una saison, una imperial russian stout, una dubbel e la noel di Natale ecco cimentarmi in una nuova avventura, la realizzazione di una APA (American Pale Ale), la Orange APA.

L’idea di base è quella di realizzare una birra con un basso contenuto alcolico (circa 5°), leggermente secca al palato, con evidenti note citriche impresse da luppoli americani e bucce di arance provenienti da coltivazione biologica, di color arancio e con una percezione dell’amaro non troppo estrema.

Vediamo nel dettaglio gli ingredienti che intendo impiegare:

La componente fondamentale di questa birra sarà data dalla scelta dei luppoli. Per l’occasione ho deciso di puntare sul  cascade, amarillo più un eventuale terzo luppolo.

La componente maltata sarà formata da malto pale(forse maris otter) più malto pils. Impiegherò qualche malto “speciale” per conferire, alla birra, qualche nota di colore (spero di riuscire a conferire un colore arancio). Inoltre verrà impiegata una piccola percentuale di frumento in modo da garantire una migliore formazione di schiuma e qualche leggera nota acidula.

Infine, il lievito da impiegare sarà molto probabilmente uno secco, S-05 per l’esattezza. A mio parere il lievito non dovrebbe giocare un ruolo essenziale per la realizzazione di questo genere di birre quindi la scelta di un s-05 dovrebbe garantirmi un profilo abbastanza pulito.

Dimenticavo, in questo post avete già notato la nuova “veste”, l’etichetta della Orange APA. Spero sia di vostro gradimento 🙂

Rimanete sintonizzati per ulteriori dettagli, non mancate.

Dubbel SIX, la degustazione

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Aperta la prima Dubbel SIX per valutarne il livello  di maturazione e per soddisfare la mia curiosità. Non appena versata nel bicchiere la birra ha evidenziato profumi di malto, frutta secca e un leggero profumo di uvetta. Il colore, come si può vedere dalla foto, è di un intenso ramato scuro. La schiuma che si forma è abbastanza persistente e cremosa.

Per quanto riguarda la valutazione gustativa, al palato, la birra ha evidenziato la sua “giovinezza” con note maltate e luppolate non in perfetta armonia tra di loro. Evidente la presenza di corpo.

Considerazioni finali: la birra è decisamente ancora troppo giovane per poter essere bevuta ma le premesse sembrano decisamente promettenti.

Tra qualche settimana effettuerò una nuova degustazione. Non mancate!

Dark Noel 2013 in bottiglia

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Ed eccola in bottiglia, la nuova Dark Noel 2013. Una birra creata per le festività natalizie. Il risultato finale è di una birra da 8,2° AbV, un colore scuro ed evidenti sentori di esteri.

La scelta del lievito chimay sembra, per il momento, esser stata azzeccata anche se ancora è un pò troppo presto per poter giungere ad una conclusione.

La birra rimarrà in bottiglia per l’affinamento e la prima degustazione è prevista per Natale 🙂 .

Di seguito ulteriori immagini, alla prossima…. birra, non mancate.

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