Impianto – Update 2.0, work in progress

Ricordo bene i primi inizi, era il periodo in cui ho cominciato a produrre birra utilizzando la tecnica E+G (estratto + grani speciali). I primi materiali acquistati furono una pentola da poco più di 25 litri ed il kit per la fermentazione. Da lì un crescendo, la voglia di passare alla tecnica All-Grain, con conseguente acquisto di nuovo materiale, come un macina grani, un filtro per lo sparge, una nuova pentolone più capiente e tanto altro. Da quel giorno la mia produzione di birra si è notevolmente affinata e questo ha contribuito a far crescere, ancora di più, la voglia di migliorarmi.

Ma si sa, spesso come a molti capita, il primo grande amore giunge al termine, ed una nuova fiamma si accende in fondo al cuore. Ed è giunto il momento, almeno per me, di cambiare, lasciare che la vecchia attrezzatura diventi un piacevolissimo ricordo e far spazio alla nuova progettazione del nuovo mini impianto per homebrewer.

Si sa, per produrre birra è sufficiente usare attrezzatura molto semplice ma se si vuole migliorare la percentuale di efficienza e faticare meno allora occorre migliorare l’impianto di produzione.

Con questo post illustrerò il mio nuovo progetto che comprenderà un sistema di produzione più professionale, con l’inserimento di pentole in acciaio, macina grani e sistema di raffreddamento.

Il nuovo impianto sarà formato da 2 nuove pentole in acciaio inox. Verranno impiegate sia per l’ammostamento sia per la fase di bollitura. Inoltre la capienza passerà dagli attuali 30 Lt a circa 75 Lt finali. Questo mi permetterà di poter sfruttare 2 fermentatori contemporaneamente e di poter, nell’eventualità, impiegare ceppi di lievito differenti.

Ecco in dettaglio i vari componenti:

pentola acciaio inox

Pentola da 50 Lt in acciaio inox 18/10 di alto spessore con rubinetto e termometro incorporati. Questa pentola verrà usata in fase di ammostamento. Inoltre è prevista l’installazione di pale interne per poter eseguire un corretto mescolamento dei grani.

 

filtro acciaio a cestello

Filtro in acciaio inox a cestello per pentola da 50 LT. Il filtro mi permetterà di eseguire il risciacquo delle trebbie senza dover ribaltare il tutto in un altro contenitore. Il cestello inoltre agevolerà l’estrazione delle trebbie dalla pentola.

 

pentola 75 LtPentola da 75 Lt in acciaio inox 18/10 di alto spessore con rubinetto e termometro incorporati. Identica alla sorella da 50 Lt questa pentola verrà impiegata per la fase di bollitura.

 

 

filtro basso

Filtro per pentola da 75 Lt utili. Questo filtro viene posto alla base della pentola e la sua forma permette di poter mescolare liberamente anche il mosto depositato sul fondo della pentola evitando così che il mosto si caramellizzi. L’uso di questo filtro, inoltre, mi permetterà di  lasciare liberi  i luppoli in bollitura , senza sacchetto hop bag che li contenga.

 

mulinoarulliregolabiliAumentano i litri in fase di produzione aumentano i grani da dover macinare. Il vecchio mulino andrà sostituito con un mulino migliore, più resistente che mi permetta di velocizzare ulteriormente i tempi di macinatura dei grani

 

fornello gas

Fornello a gas con bombola esterna per pentole da grosse dimensioni.

 

 

scambiatorecalorepiastreScambiatore di calore a piastre che andrà a sostituire la vecchia serpentina in rame. L’aumento dei litri di produzione richiederà un minor tempo di raffreddamento del mosto per evitare infezioni batteriche. Quello dello scambiatore a piastre è un sistema largamente utilizzato da qualunque microbirrificio.

Ai componenti sopra elencati andranno aggiunti materiali secondari con minor impatto a livello economico, come tubi per i vari collegamenti, ulteriore pentola per il riscaldamento dell’acqua da sparge, ulteriore fermentatore e un motorino per il trasferimento del flusso da una pentola all’altra.

Il funzionamento dell’impianto prevede l’ammostamento nella pentola da 50 Lt. La stessa pentola fornita di filtro mi permetterà di utilizzarla come filtro per la fase di sparge. Il mosto confluirà nella seconda pentola (quella da 75 Lt) tramite una pompa d’acqua collegata tra le due pentole. Finita la fase di bollitura il mosto verrà fatto scorrere all’interno dello scambiatore di calore per il raffreddamento. Il mosto finirà direttamente all’interno dei fermentatori. L’uso del filtro presente nella pentola da 75 Lt eviterà che luppoli e quanto altro finisca all’interno dei fermentatori.

Seguitemi per eventuali evoluzioni.

asSaison: degustazione

asSaison

Primo assaggio della nuova saison di mia produzione. La birra presenta poca schiuma, scarsamente persistente. Il motivo è dovuto al basso contenuto di zucchero aggiunto nella fase di priming, errore facilmente correggibile. L’aspetto è molto gradevole, un bel giallo vivo con una leggera velatura. Al naso il lievito belgian saison la fa da padrona, evidenti i profumi tipici di questo lievito. Piacevoli note speziate anche se non ancora del tutto in equilibrio tra loro.

Al palato la birra si presenta con un buon equilibrio tra malto e amaro, molto beverina e dissetante come dovrebbe essere una vera saison. Come primo esperimento questa asSaison si presenta di buon auspicio. Un buon punto di partenza sulla quale effettuare qualche correzione alla ricerca della perfezione. A mio parere, comunque, la birra necessita di qualche altra settimana di maturazione.

Soddisfatto! Alla prossima birra

Dubbel SIX – l’etichetta

label dubbel sixEd ecco la nuova etichetta che vestirà la nuova Dubbel SIX. Dopo una Extra Special Bitter, una Blanche, una Russian Imperial Stout, una Saison e la celebrativa di Natale, la Noel ecco nascere la sesta birra, la Dubbel SIX.

L’ordine dei malti è stato fatto, le materie prime sono in viaggio. Attendo solamente l’arrivo dell’autunno per partire con la creazione.

A presto con altre news, rimanete sintonizzati.

Dubbel SIX – scelta dei malti

malto-chiaro  Dubbel SIX, sarà questo il nome nuovo della mia prossima birra. Una dubbel, per l’appunto come già anticipato in un mio precedente post http://www.makebeer.it/dubbel1/

Dopo essermi documentato sullo stile,sulla storia centenaria e sulle caratteristiche che questo stile di birra dovrebbe avere posso passare alla creazione della nuova ricetta. In questo post parlerò dei malti scelti e sul loro quantitativo da utilizzare.

La ricetta viene calcolata per 25 Lt teorici con una OG di 1,065 (16 plato). Questa volta ho deciso di procedere diversamente, ovvero, stabilire in anticipo il peso di alcuni malti “speciali” e calcolare, alla fine, il rimanente peso del malto base (pils nel mio caso)

Procediamo inizialmente con il calcolo delle GU totali

65 x 25 = 1625 GU

A questo punto ecco la lista dei malti “speciali” ed il loro peso che intendo usare in ricetta.

Monaco                    1000 gr

Carapils                       500 gr

Crystal                          150 gr

Special B                      300 gr

Aromatic                     300 gr

Biscuit                           300 gr

Melanoid                     300 gr

Orzo in fiocchi           300 gr

Zucchero candito    200 gr

Come potete notare si tratta di una lista abbastanza ricca. Rimane però da dover calcolare il peso di malto pils da aggiungere per poter ottenere una GU totale di 1625. Per ricavare tale valore bisogna effettuare i calcoli inversi a quelli dettagliatamente spiegati in un mio precedente post http://www.makebeer.it/85/

Per i miei calcoli ho utilizzato una percentuale di efficienza pari al 70% (0,70)

Monaco         1000 gr  =>  (1 x 0,70 x 10 x 30)       = 210 GU

Crystal              150 gr  =>  (0,15 x 0,70 x 10 x 28) = 29,4 GU

Carapils            500 gr  =>  (0,5 x 0,70 x 10 x 28)   = 98 GU

Special B           300 gr  =>  (0,3 x 0,70 x 10 x 30)  = 63 GU

Aromatic          300 gr  =>  (0,3 x 0,70 x 10 x 30)  = 63 GU

Bisciut                300 gr  =>  (0,3 x 0,70 x 10 x 30)  = 63 GU

Melanoid          300 gr  =>  (0,3 x 0,70 x 10 x 30)  = 63 GU

Orzo fiocchi      300 gr  =>  (0,3 x 0,70 x 10 x 30)  = 63 GU

Zucch. cand.    200 gr  =>  (0,2 x 10 x 38)                 = 76 GU (percentuale di efficienza pari a 1)

Sommando le varie GU ricavate il risultato sarà di 728,4 GU impegnate dalla lista di malti sopra elencati. Sottraendo questo valore al totale di 1625 GU ci rimangono 896,7 GU  da impegnare per il calcolo del quantitativo di malto pils da impiegare.

Pils    => (896,7 / 0,70 / 10 / 29) = 4410 gr

Se volessimo ricavare il valore in percentuale basta semplicemente dividere il valore delle singole GU parziali per le GU totali, ovvero

Pils     896,7 / 1625 = 55,2%

Speciali  728,4 / 1625 = 44,8%

Ed ecco la mia lista. Nulla mi vieta di apportare modifiche a questa lista ma in linea di massima credo di affidarmi fedelmente a questa. Come spesso capita, in fase di bollitura sarò costretto ad aggiungere ulteriore materiale fermentescibile per riequilibrare la densità complessiva di zuccheri. Normalmente è mia abitudine affidarmi ad estratto secco o zucchero semplice.

Rimando al prossimo post per la scelta dei luppoli e del lievito da impiegare.

Rimanete sintonizzati mi raccomando

Resoconto dell’estate

L’autunno ormai è quasi alle porte e con esso giungeranno anche temperature più basse, ottime per poter riprendere la produzione di birre. Già ho molte idee per le nuove produzioni e nuovi accorgimenti da apportare alle vecchie ricette ma in questo post vorrei parlarvi delle birre precedentemente prodotte. Si perchè durante questa estate sono riuscito a far degustare molte delle mie produzioni a diverse persone potendo raccogliere pareri e suggerimenti molto utili.

La fortuna è stata poter spedire una dozzina di bottiglie giù a casa ed è stato lì che sono riuscito a far convergere molti palati. Altro aiuto mi è venuto dall’area milanese , dove alcuni amici hanno accettato di assaggiare “coraggiosamente” 🙂  le mie produzione fornendomi ulteriori pareri e suggerimenti.

Noel TripleComincio subito con la birra che più fra tutte ha riscontrato pareri molto favorevoli, parlo della Noel Triple del 2012, la birra celebrativa del Natale trascorso. In questi mesi la birra si è affinata ulteriormente stabilendosi su equilibri gustativi maltato/luppolato in perfetta sintonia. Una birra color rame scuro, molto fruttata al naso e piacevole al palato. Immagino che la percezione minima di amaro e la presenza di un buon corpo abbiano attirato parecchi pareri positivi. Sicuramente una birra da produrre nuovamente per il Natale 2013 con qualche piccolo cambiamento in vista.

Linda BlancheLa seconda birra che ha riscontrato pareri molto positivi è stata la Linda Blanche. Personalmente la ritengo la mia migliore produzione. E’ una birra molto semplice, i profumi di coriandolo e buccia di arancia non sono invadenti al naso. Al palato abbastanza dissetante, fresca e beverina. Color giallo paglierino, poco torbida. Come stile di birra è quella che, fra tutte, si è avvicinata di più allo stile originale, alla blanche in questo caso.

Maris AlePassiamo alla Maris Ale, una birra che a mio parere necessita di cambiamenti radicali alla base, ben lontana dall’idea di bitter inglese. Amaro eccessivo, carenza di malto, lievito errato per lo stile. Una birra che tutto sommato si fa bere abbastanza bene e che anche lei ha riscontrato pareri positivi. Di color ramato chiaro, con un leggero profumo di erbaceo, è una birra che mi ha deluso nel corpo, poco malto in bocca. La mia idea è tutt’altra cosa, la ricerca e le sperimentazioni su questa birra sono comunque solo all’inizio.

MokosPassiamo infine alla Mokos, la Russian Imperial Stout da 9 gradi. Solo in pochi sono riusciti a poterne assaggiare qualcosa, una birra che dal mio punto di vista si presenta come un buon punto di partenza. Un bel colore scuro, schiuma color cappuccino. Al naso note fruttate che non si sposano a perfezione con il tipo di birra. Anche qui miglioramenti in vista, a cominciare dal ceppo di lievito da cambiare.

assaison

L’unica birra fuori da qualunque degustazione è stata la asSaison, troppo presto per poterne stappare una, quindi rimanderò ad un prossimo post il mio parere, e magari quello di altri, su questa birra.

Ben rientrati a tutti voi…. si riparte!!

Avanti la prossima…birra

frumentoAgosto ormai è alle porte, l’estate che avanza con le sue giornate afose e le ferie estive che finalmente stanno per giungere proiettano la mia mente a come trascorrerò quei giorni. Giornate intere da trascorrere al mare sotto il sole cocente, e serate da trascorrere con amici e familiari tra cene a base di pesce, drink in spiaggia e concerti live sotto la luna piena. E ancora grigliate in grande stile, falò in spiaggia e tanto tanto altro. Ma mentre affiorano tutte queste immagini nella mia testa ecco che, in maniera dirompente, fa il suo ingresso in scena un pensiero: “ma quale altra birra preparare dopo l’estate?”  😀

E quindi via tutte quelle immagini di spiagge, mare e sole, la mia attenzione si sposta sulla mia nuova prossima ricetta.

Le prime domande che mi pongo sono: “Che stile? Rifaccio una ricetta già sperimentata o ne creo una nuova?”. Sono pensieri, questi, che non ti lasciano dormire la notte   😉 . Dopo alcune riflessioni decido di cimentarmi in una nuova ricetta, ma sopratutto, in un nuovo stile. Fra le tante, la mia attenzione è ricaduta sulla Dubbel. Sarà questa la mia prossima nuova birra da brassare.

Prima di cominciare a “dare i numeri” con calcoli sul quantitativo di malti e luppoli e bene documentarsi un pò, studiare quelle che dovrebbero essere le caratteristiche di questa birra, quali tipi di malto sono più idonei allo scopo, quali luppoli e soprattutto quale lievito avrà il compito di dare forma alla birra.

Un grande aiuto mi viene fornito dalla guida agli stile BJCP – Dubbel:

L’aspetto della birra dovrà avere un

colore da ambrato scuro a ramato, con un attrattivo riflesso rossastro profondo. Generalmente limpida. Larga, densa ed a lunga persistenza schiuma cremosa di colore biancastro.

Per raggiungere un colore ambrato dovrò utilizzare qualche malto colorante, come crystal e monaco per esempio. Sulla schiuma invece sarà utile includere fiocchi di frumento, che ne favorirebbe la formazione e orzo non maltato per assicurarne persistenza.

Il sapore dovrà essere

maltato, dolciastro, ricco e complesso, da medio a medio pieno con un finale moderatamente secco. Esteri ed alcoli e fenoli che interagiscono. Sapori di uva sono comuni come anche quelli di frutta secca. Il bilanciamento è sempre dalla parte del maltato. Amaro da luppolo medio basso che non persiste nel finale. Sapori di luppolo nobile sono opzionali e non sono normalmente presenti. Assenza di diacetile. Non dovrebbe essere maltata come una Bock, e non dovrebbe presentare quella classica dolcezza data da malti Crystal. Assenza di spezie.

Qui la scelta dei malti sarà fondamentale. E’ evidente come il profilo organolettico di questa birra dovrà essere tendente al maltato. Anche in questo caso malti crystal e monaco giocherebbero un ruolo chiave, ma anche il cara-pils potrebbe avere un ruolo importante. In particolare:

– Il cara-pils conferisce un colore chiaro, l’aroma è leggermente caramellato e ha una fermentabilità bassa. Questo aspetto ci aiuta a conferire alla birra maggiore corpo.

Per conferire sentori di uva potrei impiegare dello Special B che da alla birra più colore e sapore somigliante all’uva secca.  Aggiunge, inoltre, un forte sapore di caramello.

Special B permette di ottenere un colore marrone/nero. Sapore e aromi unici, conferisce molto colore e un sapore di uva alla birra, unitamente ad un forte aroma di caramello e note di noci e prugne. Il malto Special B può sostituire i malti Chocolate e Black se l’amaro non è ricercato.

Sempre per conferire maggiore corpo alla birra finita sarà importante la fase di mashing, credo che opterò per temperatura di diastasi sui 68°C in modo da favorire maggiormente le alfa-milasi. La birra dovrà avere molti zuccheri non fermentescibili (destrine) per poter conferire corpo.

Inoltre, lo zucchero candito è spesso presente nelle birre di stampo belga, in questo caso utilizzerei lo zucchero candito bruno che conferisce un pò di colore e qualche aroma alla birra finita.

Altri tipi di malto da poter utilizzare potrebbero essere l’Aromatic ed il Biscuit. Il primo conferisce un pò di colore ed un profilo più aromatico mentre il secondo conferirebbe un’aroma più biscottato. In particolare:

Aromatic dona un aroma ed un sapore molto vivo di malto alle birre ambrate e scure.
Nella comparazione con altri malti colorati tradizionali, il malto Aroma ha un potere diastatico più alto rispetto agli altri malti colorati e produce un grado di amaro meno intenso.

Biscuit dona un retrogusto di «tostato» ben accentuato. Definisce un aroma ed un sapore di pane e biscotti dolci. Il Biscuit è utilizzato per intensificare il gusto e l’aroma di bruciato che caratterizzano le birre del tipo Ale, conferendo le proprietà tipiche dei malti Black e Chocolate. Non contiene enzimi. Deve essere miscelato con dei malti dal potere diastatico importante.

Inoltre terrò in considerazione il

– Malto MELANOIDIN è molto aromatico, con un sapore intenso di malto. Dà pienezza e corposità al colore della birra, intensifica la stabilità del sapore ed arricchisce il colore rosso della birra. Aumenta il corpo della birra. Questo malto è chiamato anche «Turbo Munich».

Per finire manca il malto base, qui non ho ancora deciso, lascerò fino all’ultimo la scelta tra un pils ed un pale belga.

Per quanto riguarda la componente amara, è evidente come i luppoli non giochino un ruolo chiave in questo tipo di birra. Di conseguenza opterò per pochi IBU, circa 20. Non ho ancora in mente quale luppolo usare ma penso che la mia scelta ricadrà sul Saaz per il profilo aromatico mentre, per l’amaro, dello styrian potrebbe anche andar bene.

Passiamo adesso al lievito, fondamentale per la buona riuscita di questa birra. Dopo varie letture la mia scelta è ricaduta sul Belgian Abbey II – 1762. Questo lievito, a testimonianza di molti, necessita di una temperatura di fermentazione non molto alta, da un minimo di 17° C ad un massimo di 20° C.  Sembrerebbe che temperature alte causino formazione di diacetile ma anche solvente.

Perfetto, la prossima birra comincia a prender forma. Posso tranquillamente chiudere nuovamente gli occhi e tornare a pensare alle mie stupende ferie d’estate.

Rimanete sintonizzati, alla prossima…birra

asSaison – priming ed imbottigliamento

Fermentatore

La fermentazione di questa saison sta andando per le lunghe, questo perchè il lievito wlp565 è un lievito che attenua molto lentamente. Infatti, ci son volute 5 settimane tra fermentazione primaria e maturazione.

In questi giorni la temperatura di fermentazione è stata variata, si è infatti partiti con 19 gradi nelle prime 3 settimane per poi arrivare a 28 gradi per le restanti 2 settimane. Potete seguire passo passo l’andamento della fermentazione in un mio precedente post http://www.makebeer.it/diario-di-bordo-del-capitano/

DSCN1818A questo punto occorre prepararsi per il priming e l’imbottigliamento. Inizialmente ero tentato di inserire, tramite priming, un infuso di spezie ma alla fine ho deciso di evitare per poter così valutare i veri profumi e le vere note speziate che questo lievito è in grado di generare.

Per il calcolo del priming va tenuta in considerazione la massima temperatura raggiunta in fase di maturazione da parte del fusto, nel mio caso ho avuto un picco di 30 gradi, quindi i volumi di CO2 dovrebbero assestarsi su circa 0,61. Per il calcolo del priming vi rimando ad un mio precedente articolo http://www.makebeer.it/imbottigliamento-e-priming/

Il volume di CO2 presente in birra vorrei che fosse di 2,0 quindi eseguendo i calcoli avrò:

2,0 – 0,61 = 1,39 vol di CO2 che occorrono

per il raggiungimento di tale volume quanto zuccherò occorrerà inserire per la rifermentazione in bottiglia?

1,39 x 4 = 5,56 gr per Litro di birra

e avendo in fusto 24 Litri di birra avremo

5,56 x 24 = 133,45 gr di zucchero da diluire in 24 litri di birra.

 Preparerò quindi circa 3 dl di acqua con il quantitativo di zucchero calcolato, porterò il tutto in ebollizione per qualche minuto, farò raffreddare il tutto e verserò il liquido zuccherino dentro il fusto contenente la birra. Mescolerò il tutto molto delicatamente per evitare il più possibile di ossigenare la birra (ricordo che l’ossidazione genera cattivi sapori alla birra finita) e procederò con l’imbottigliamento.

priming

Per la fase di imbottigliamento, ho sanitizzato le bottiglie da usare con un primo risciacquo con acqua e candeggina, ed un successivo risciacquo con acqua e matabisolfito.

Vi rimando al prossimo post per le foto della nuova birra asSaison.