Imbottigliamento e priming

prosecco-da-imbottigliareSono trascorse 2 settimane di fermentazione secondaria ed è quindi giunto il momento di imbottigliare la birra.

La fase di imbottigliamento richiede molta attenzione sopratutto nella fase di sanitizzazione delle bottiglie che andremo ad usare.

In questa fase andremo anche ad eseguire il priming, ovvero l’aggiunta di zucchero per la rifermentazione in bottiglia.

Sanitizzazione

La pulizia non è mai troppa infatti non basta semplicemente eseguire un risciacquo con semplice acqua per rendere le nostre bottiglie esenti da forme batteriche. La sanitizzazione è quindi molto importante per evitare il proliferarsi di colonie batteriche.

Io personalmente effettuo2 fasi di sanitizzazione. La prima consiste nel sciacquare ogni bottiglia con una soluzione di Amuchina (20 ml) e acqua. Trascorsi circa 10 minuti eseguo un risciacquo con acqua calda e successivamente rieseguo un nuovo risciacquo con una soluzione di metalbisolfito e acqua.

Probabilmente per molti sarà un pò esagerata tanta precauzione ma fino ad oggi non ho mai riscontrato nessuna infezione in nessuna bottiglia fin qui stappata.

Priming

276821867_473b427aec_zMentre le bottiglie sono in fase di sanitizzazione prepariamo il priming. Il priming consiste nell’aggiunta di zucchero all’interno della nostra birra per far ripartire una rifermentazione in bottiglia. Lo scopo è quello di aumentare la carbonatazione.

Esistono diversi modi per eseguire il priming, per esempio aggiungendo ad ogni bottiglia un quantitativo di zucchero; in questo modo però si va in contro ad un procedimento molto scomodo, infatti bisognerebbe misurare con esattezza lo zucchero da inserire nelle bottiglie. Una soluzione alternativa e molto più semplice consiste nel preparare una soluzione di poca acqua e zucchero. Personalmente preferisco effettuare una bollitura della soluzione per eliminare eventuali batteri presenti nell’acqua o nello zucchero. Successivamente unisco questa soluzione che va versata all’interno del fusto contenete la birra mescolando delicatamente il tutto.

Ma quanto zucchero bisogna aggiungere nel nostro fusto? Per saperlo si possono eseguire alcuni calcoli.

Per prima cosa vi elenco alcuni livelli di carbonatazione tipici di alcuni stili di birra. In tabello sono elencati:

 

Stile di birra 

Volumi di CO2

British Ales

1.5 – 2.0

Porter, Stout

1.7 – 2.3

Belgian Ales

1.9 – 2.4

Lager

2.2 – 2.7

Wheat Beer (birre di grano)

3.3 – 4.5

 

Questi valori sopra elencati ci serviranno per eseguire i nostri calcoli. Un altro dato importante da tenere in considerazione è la temperatura massima raggiunta lungo tutta la fase di fermentazione (escluso le prime 24 ore in cui la fermentazione ha inizio). La temperatura è importante perchè con l’aumentare di essa il livello di CO2 disciolto nella birra viene rilasciato. Se avete tenuto traccia della temperatura lungo tutta la fermentazione allora è possibile stimare il valore in volumi di CO2 presente nella vostra birra utilizzando la tabella A:

Tabella A. Volumi CO2

Gradi °C

Volumi di CO2

Gradi °C

Volumi di CO2

0

1,69

13

1,06

1

1,62

14

1,03

2

1,56

15

0,99

3

1,50

16

0,96

4

1,45

17

0,93

5

1,40

18

0,90

6

1,35

19

0,88

7

1,31

20

0,85

8

1,26

21

0,83

9

1,21

22

0,80

10

1,17

23

0,78

11

1,13

24

0,75

12

1,09

25

0,73

 

 

 

 

Nel mio caso ho avuto un picco di temperatura di 23° C quindi il valore da tenere in considerazione è 0,78. Inoltre, essendo una birra in stile inglese ho deciso di carbonare la birra a circa 1,8 Volumi.

A questo punto conoscendo il valore di CO2 presenti nella birra posso ricavarmi la differenza dei volumi mancanti, ovvero

Vol mancante = 1,8(carbonatazione desiderata) – 0.78(carbonatazione già presente in fusto) = 1,02

e siccome 4 gr di zucchero producono un volume di CO2 avremo

zucchero gr = 1,02 x 4 x 23lt = 93,84 gr di zucchero da aggiungere.

Ed ecco il risultato finale, la mia Maris Ale

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Correggere la densità durante la produzione

densimetroOggi vado a spiegarvi come effettuare delle correzioni di densità in fase di ammostamento. A quanti di voi è capitato di trovarsi meno birra rispetto a quanto inizialmente stabilito? Le cause, normalmente, vanno ricercate in alcuni fattori, come da una scarsa estrazione di zuccheri dai grani (cattiva macinazione) o da un errato risciacquo delle trebbie (sparge).

In pochi sanno che è possibile “riaggiustare” una ricetta in fase di lavorazione, proprio mentre il mosto è in fase di bollitura. Infatti conoscendo densità e litri pre-bollitura è possibile stimare quanti litri risulteranno alla fine nel fermentatore.

Vediamo come.

La prima cosa da conoscere è quello di andare a misurare la densità totale durante tutta la produzione e  usarla come guida per correggere il mosto verso la densità desiderata.

Una cosa da tenere ben in mente è il concetto di densità totale che è il prodotto del volume del mosto moltiplicato per la sua densità in GU.

Un’importante caratteristica della densità totale è che non cambia quando si fa bollire o diluire il mosto.

Quindi, per misurare la densità totale, bisogna misurare sia la densità che il volume del proprio mosto e questo si dovrà farlo quando il mosto è in fase di bollitura.

Per la densità basta prelevare un pò di mosto ed utilizzare un densimetro (fare attenzione al valore della temperatura al momento della misurazione perchè il calore falsifica il reale valore della densità; esistono delle tabelle di correzione che ci aiutano a calcolare il corretto valore della densità al variare della temperatura).

Per la misurazione del mosto bisogna possedere una pentola calibrata, oppure, per chi come me non ne possiede una, è possibile utilizzare un cucchiaio di legno calibrato.

Utilizziamo un esempio di all-grain per spiegare come si possono usare i valori  di densità totale a nostro favore. Avendo misurato la densità ed il volume del mosto in pentola e conoscendo quanti litri di birra si vogliono realmente produrre, si può sapere quale sarà la densità del mosto a fine bollitura:

 [GU(inizio) x LT(inizio)] / LT(fine) = GU(fine)

 Ipotizziamo di voler produrre 24 Litri di birra con una OG a 1,068. Moltiplicando tra loro queste cifre (24 x 68) si scopre di aver bisogno di una densità totale pari a 1632 GU.

Giunti alla fase di bollitura eseguiamo le nostre misurazioni e scopriamo che, moltiplicando la densità e i litri in pentola, la densità totale è di 1480 GU. Per centrare il nostro obbiettivo, quindi, occorrono 152 GU.

Per ricavare 152 GU possiamo affidarci, per esempio, all’aggiunta di estratto secco, liquido, zucchero o miele. Ma in che peso aggiungere questi prodotti per ottenere i 152 GU mancanti?

Per trovare la quantità di peso di estratto secco che serve  (per esempio), si deve eseguire la seguente formula:

  Estratto (kg) = (densità totale da raggiungere – densità totale pre-bollitura) / (valore estratto / 10)

 ovvero

 Estratto(kg) = (1632GU – 1480GU) / ( 38 /10) = 0,4 Kg

 Il valore 38 è ricavato dalla tabella sottostante

 Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili

Fermentabili da aggiungere direttamente in bollitura *

 

Zucchero di canna

1.038

Sciroppo di mais

1.031

Estratto secco

1.038

Miele

1.025 – 1.029

Estratto liquido

1.031 – 1.033

Sciroppo d’acero

1.025

Melasse

1.030

Concludendo, in fase di bollitura bisognerà aggiungere 400 grammi di estratto secco per ottenere la nostra densità totale prevista a fine bollitura.

Per approfondire l’argomento consiglio vivamente l’acquisto del manuale Progettare Grandi Birre di Ray Daniels.

Spero di esservi stato di aiuto, alla prossima… birra

 

 

Linda Blanche, frumento e tanto altro

Linda BlancheLa mia “produzione” si allarga, ad una ESB stile inglese, dopo una Russian Iperial Stout e dopo una Triple di Natale ecco una new entry, una blanche in stile belga.

La ricetta da me progettata ha lasciato poco spazio alla fantasia sopratutto sulla scelta dei malti che comprende malto pils, frumento e avena.

Le porzioni sono state

  • 50% malto pils
  • 45% frumento
  • 5% di avena.

Dopo aver macinato i grani (solo il pils perchè frumento e avena sono stati acquistati in fiocchi) ho scaldato16 LT di acqua ad una temperatura di circa 52° C. Ho unito i miei grani e ho lasciato per 10 minuti a circa 50° C per una breve fase di proteasi, poi ho alzato la temperatura portando il mosto alla temperatura di 63° C dove vi è rimasto fino alla fine della conversione.

La parte più impegnativa è stato il filtraggio. Infatti il frumento tende a bloccare il flusso del mosto causando un rallentamento non banale.

Superato la fase di filtrazione ho fatto bollire il mosto per 60 minuti utilizzando come luppoli solo del saaz in 2 gittate.

A fine bollitura ho aggiunto coriandolo e buccia di arancia amara per aromatizzare la birra.

Suggerimento: Ho inserito le spezie a fine bollitura. Il suggerimento mi è arrivato dal mastro birraio del Rurale che mi ha spiegato che, per la loro Seta, effettuano l’inserimento delle spezie proprio in fase di whirpool. Inoltre mi ha consigliato di stimare circa 0,5 – 1 grammo di spezia per ogni litro di birra.

Una volta terminato il raffreddamento il mosto è stato riversato dentro il fermentatore e con esso è stato aggiunto del lievito secco S-33.

Note sulla fermentazione: La fermentazione è partita subito senza problemi ma si è arrestata dopo  circa 4 giorni facendo scendere la densità da 1,050 a 1,020. Essendo ancora un pò altina ho atteso diversi giorni e dopo ben 2 settimane il lievito ha ripreso a lavorare facendo scendere la densità fino a 1,013. Questa situazione sembra essere un pò tipica di tale lievito. Inoltre, i primi giorni di fermentazione il lievito ha prodotto degli odori molto sgradevoli, tendenti a “uovo marcio” 🙂 ma in circa 3 settimane gli odori sono stati neutralizzati dallo stesso lievito.

Alla fine eccola in bottiglia, attenderò fino a fine Maggio e poi effettuerò la prima valutazione gustativa

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Si comincia… la nuova Maris Ale

Sveglia presto questa mattina, ho da preparare una birra, una extra special bitter.

Per comodità avevo deciso di macinare i grani il giorno prima, circa 6 Kg di grani. La lista ve l’avevo fornita in uno dei miei post precedenti.

Grani

Quindi si parte, accendo la fiamma del gas e metto a scaldare 16 lt di acqua fino ad una temperatura di 68° C. Raggiunta tale temperatura verso i miei grani nel pentolone e mescolo il tutto per un paio di minuti.

Ho saltato la fase di proteasi (step a circa 50° C) perchè il malto pale di tipo maris otter risulta esser già ben modificato. Un eventuale proteasi potrebbe degradarmi quelle proteine che saranno utili per il formarsi della schiuma. Il malto Pale di suo genera poca schiuma nella birra finita.

Una volta mescolati i grani la temperatura si assesta a circa 65 °C e ci rimarrà fino alla fine dell’ammostamento. Effettuo una misurazione del PH che si assesta a circa 5,48 quindi non necessita di nessun’aggiustamento.

Ammostamento

Dopo circa 90 minuti la fase di diastasi termina, effettuando il test dello iodio risulta che gli amidi sono stati convertiti in zuccheri fermentescibili.

Tintura di iodio

A questo punto porto la temperatura del mosto a 78° C per la fase di mash out (durata circa 10 minuti) che mi assicura lo “sterminio” di tutti gli enzimi 🙂 .

Verso il contenuto dentro il mio sistema di filtraggio, lascio riposare 5 minuti in modo che tutte le trebbie si depositano e inizio la fase di filtraggio.

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Nello stesso istante metto dell’altra acqua a scaldare, circa 14 litri, che mi servirà per i vari risciacqui delle trebbie. Terminato il primo filtraggio, aggiungo l’acqua scaldate (a circa 78° C) all’interno del sistema di filtraggio, do una bella mescolata, attendo 5 minuti e effettuo il primo risciacquo (sparge).

Effettuo in totale 3 risciacqui, finchè la densità del mosto che viene estratto non scende sotto i 1,010.

Il mosto così raccolto passa alla fase di bollitura in cui vengono inseriti i luppoli e dello zucchero bianco previsto sempre dalla mia ricetta. In fase di pre-bollitura effettuo alcuni calcoli di correzione ed apporto delle modifiche alla ricetta andando ad aggiungere circa 400 gr tra estratto secco e zucchero bianco. Spiegherò come effettuare gli aggiustamenti in un altro post.

La bollitura dura 60 minuti e vengono effettuate 4 gittate di luppoli (come descritto in un mio post precedente).

A 20 minuti prima di terminare la bollitura inserisco nel pentolone la serpentina di raffreddamento per una sterilizzazione più dell’irish moss che ha il compito di coagulare le proteine e farle sedimentare.

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A inizio bollitura preparo pochi dl di mosto, 2 cucchiai di zucchero ed uno di estratto secco più pochi grammi di nutriente per lievito, faccio bollire in un pentolino per circa 10 minuti. Raffreddo e inoculo il lievito secco.

Lievito

Terminata la fase di bollitura raffreddo il più velocemente possibile il mosto con la mia serpentina di raffreddamento e riverso il tutto all’interno del fermentatore.

Misuro la densità, effettuo una correzione con l’aggiunta di alcuni litri di acqua finchè la densità non raggiunge quella prevista dalla mia ricetta (1,052), inoculo il lievito, mescolo energicamente il tutto e chiudo con tappo e gorgogliatore

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P.S. la birra appena fatta è quella di sinistra :), a destra ho una blanche a fine maturazione, pronta per l’imbottigliamento.

Terminato tutto, mi sono ritrovato con 24 litri nel fermentatore contro i 25 stimati inizialmente.

Ora bisognerà attendere circa 6 giorni per la fermentazione primaria, poi travaso in un nuovo fusto per una maturazione di circa 2 settimane ed infine imbottigliamento.

Alla prossima … birra

 

Calcolo IBU per la Maris Ale

Maris AleCome promesso nel post precedente andiamo oggi a calcolarci il quantitativo di IBU che andranno a far parte della mia birra.

Per chi non ne fosse a conoscenza, le IBU (International Bitterness Units) è una unità di misura che indica il livello di concentrazione di iso-alfa acidi in parti per milione nella birra finita. In particolare , un IBU è pari a 1 milligrammo di iso-alfa acidi per litro di birra.

Gli iso-alfa acidi sono dei componenti amaricanti che si formano durante la bollitura del mosto, sono gli alfa-acidi che subiscono una isomerizzazione (cambiamento strutturale). Gli alfa acidi sono presenti nelle resine del luppolo.

Terminato questo breve intervento teorico andiamo ad effettuare i nostri calcoli.

Per ottenere il quantitativo di luppoli da inserire all’interno del mosto durante la fase di bollitura occorre usare la seguente formula:

 Peso = (V x C x IBU) / (U x A% x 1000)

 In dettaglio i componenti della formula sono:

  • V = volume in litri finali
  • C = correzione per mosti con densità maggiore a 1,050 durante la bollitura. Quando la densità della bollitura è inferiore a 1,050 il fattore di correzione è uguale a 1, se invece supera 1,050 il nuovo fattore di correzione può esser calcolato nel seguente modo C = 1 + [(Gboll – 1,050) / 0,2]. La Gboll è uguale al peso specifico del mosto nel tino di bollitura.
  • IBU = Quante IBU si intende assegnare per la gittata
  • A% = Livello di alfa acidi del luppolo in decimali (es. 7% = 0,07)
  • U = Percentuale di utilizzo in decimali. In breve “l’Utilizzo” è il termine usato per descrivere in che misura la conversione di iso-alfa acidi ha luogo e dipende da molti fattori come dal tempo di bollitura, dalla densità del mosto, dal tipo di luppolo pellets o coni ect. Per determinare questo valore farò uso della tabella descritta all’interno del manuale Progettare Grandi Birre di Daniels.

Passiamo adesso al calcolo vero e proprio. Per prima cosa occorre decidere quante IBU la birra dovrà contenere in totale. Nel mio caso ho deciso per un valore di 32 IBU che andrò a suddividere nel seguente modo:

Userò luppoli in coni

  • 15 IBU di East Kent Golding a 60 minuti dalla fine della bollitura con A% 5,4
  • 10 IBU di Fuggle a 20 minuti dal termine della bollitura con A% 5
  • 5  IBU  di Fuggle a 5 minuti dal termine della bollitura con A% 5
  • 2  IBU  di East Kent Golding a bollitura terminata con A% 5,4

Decise le gittate vado a raccogliere i valori che mi serviranno per il calcolo dei pesi.

Non sapendo con anticipo i valori che mi ritroverò in fase di pre-bollitura andremo lo stesso a fare i calcoli stimando la condizione che mi si potrebbe presentare (questi calcoli li andrò a rifare il giorno stesso in cui effettuerò la cotta).

Supponiamo di ritrovarmi con un Volume in litri pari a 23 con densità 1,055.

Per prima cosa mi calcolo il fattore di correzione C

 C = 1 + [(1,055 – 1,050) / 0,2] = 1,025

 Prima gittata E.K. Golding 15 IBU

P =  (23 x 1,025 x 15) / ( 0,24(tabella B) x 0,054 x 1000) = 27,28 grammi

 Seconda gittata Fuggle 10 IBU

P =  (23 x 1,025 x 10) / ( 0,15(tabella B) x 0,05 x 1000) = 31,43 grammi

 Terza gittata Fuggle 5 IBU

P =  (23 x 1,025 x 5) / ( 0,05(tabella B) x 0,05 x 1000) = 47,15 grammi

 Quarta gittata E.K.Golding 2 IBU

P =  (23 x 1,025 x 2) / ( 0,05(tabella B) x 0,054 x 1000) = 17,46 grammi

 In questo modo ho ricavato il quantitativo di luppoli che mi occorrerà utilizzare per la mia cotta. Spero di esservi stato utile, alla prossima

 

Tabella B. valori base dell’UTILIZZO dei luppoli in CONI

Tempo di bolliture (min)

Utilizzo del luppolo (%)

Luppolo secco

0

Da 0 a 9

5

Da 10 a 19

12

Da 20 a 29

15

Da 30 a 44

19

Da 45 a 59

22

Da 60 a 74

24

Da 75

27

Ricetta per una Extra Special Bitter – MarisAle

Maris AleQuesto weekend mi accingo ad effettuare una nuova cotta ed ho deciso di produrre nuovamente la mia Maris Ale.

Avendo già effettuato altre 2 cotte della stessa birra continuerò, anche in questo caso, ad effettuare qualche modifica alla ricetta con l’intento di cercare dei miglioramenti.

In questo post andrò a calcolare il peso dei malti che andrò ad usare in ricetta. Per l’occasione la lista dei malti che ho deciso di utilizzare sono:

 

  • Pale Ale di tipo Maris Otter (malto base tipico delle bitter anglosassoni)
  • Vienna
  • Crystal
  • Zucchero (per dare un pò di secchezza alla birra finita)

Per il calcolo dei pesi dei malti mi affiderò alle formule usate da Daniels nel suo libro Progettare Grandi Birre.

Per effettuare questi calcoli mi occorre fissare in anticipo alcuni valori, che sono:

  • OG
  • Litri finali
  • Percentuale malti da usare
  • Percentuale efficienza di ammostamento

Nel mio caso ho deciso di produrre una birra con

  • OG = 1,052
  • Lt    = 25
  • Percentuale di efficienza = 70% (è un valore che si calcola dopo alcune cotte, indica l’efficienza del proprio impianto)

La percentuale dei malti è stata suddivisa nel seguente modo:

  • Maris Otter    85%
  • Vienna             8%
  • Crystal             5%
  • Zucchero          2%

Per eseguire i calcoli bisogna per prima cosa calcolare la densità totale. Questo parametro segnala di quanto estratto si avrà necessità di ottenere da tutti gli ingredienti fermentabili usati. Per ottenerlo bisogna moltiplicare i litri previsti per le gravity units (GU) che sono semplicemente le cifre diverse da zero alla destra della virgola decimale in una lettura della densità specifica (es: 1,050 -> 50GU, 1,038 -> 38GU …)

Nel mio caso avrò 25 x 52 = 1300

Per calcolare le GU corrispondenti ad ogni tipo di malto si fa:

  • Pale -> 0.85(85%) x 1300 = 1105 GU
  • Vienna -> 0.08 x 1300      = 104 GU
  • Crystal -> 0.05 x 1300      = 65 GU
  • Zucchero -> 0.02 x 1300   = 26 GU

Ricavati i rispettivi valori delle GU posso finalmente andarmi a ricavare il corrispondente peso.

Per farlo utilizzo la tabella riportata da Daniels nel suo libro che trovate in fondo al post (Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili)

  • Pale -> 1105 / 29(GU da tabella relativo al malto pale) / 10 / 0.70 (percentuale efficienza ammostamento) = 5,443 Kg
  • Vienna -> 104 / 29 /10 / 0.7 = 0.512 -> 512 gr
  • Crystal -> 65 / 28 / 10 / 0.7 = 0.331 -> 331 gr
  • Zucchero -> 26 / 38 / 10 = 0.0684 -> 68 gr (in questo caso la percentuale di efficienza ammostamento equivale ad 1 perchè lo zucchero va aggiunto nella fase di bollitura e non nell’ammostamento dei malti)

Ed eccoci arrivati in fondo ai nostri calcoli che mi hanno restituito la seguente ricetta:

  • Maris Otter 5,443 Kg
  • Vienna         512 gr
  • Crystal         331 gr
  • Zucchero      68 gr

Spero di esservi stato di aiuto, nel prossimo post vi illustrerò come calcolare il quantitativo di Luppoli da aggiungere alla vostra birra.

 

Tabella A. estratto potenziale dei fermentabili

Ingredienti da ammostare

Estratto potenziale

Ingredienti standard

1 Kg in 10 Litri

Chocolate / Black / Roast

1.025 – 1.025

Crystal e Cara

1.028 – 1.029

Munich / Vienna / mild / biscuit

1.029 – 1.031

Pale o Pilsener

1.029 – 1.031

 

 

Altri ingredienti

 

Mais

1.031 – 1.033

Avena

1.028

Malto di segale

1.024

Frumento(maltato)

1.031 – 1.033

Frumento o segale(non maltato, grezzo o in  fiocchi)

1.030

 

 

Fermentabili da aggiungere direttamente in bollitura *

 

Zucchero di canna

1.038

Sciroppo di mais

1.031

Estratto secco

1.038

Miele

1.025 – 1.029

Estratto liquido

1.031 – 1.033

Sciroppo d’acero

1.025

Melasse

1.030

*  aggiunti direttamente nel tino di bollitura , fattore d’efficienza = 1,00

Come costruirci in casa un sistema di filtraggio

zoom_400PX_asset_30792460Il componente fondamentale per il sistema di filtraggio è una ghiacciaia da campeggio acquistabile da decathlon o in qualunque altro negozio fornito di attrezzature da campeggio. La capienza consigliata per la ghiacciaia non deve essere inferiore a 26 lt e la spesa si aggira sui 30 euro.

Il secondo passo da fare è quello di creare un foro alla base della ghiacciaia stessa. Per farlo ci sono 2 alternative, o ci si affida a gente esperta in possesso di un trapano fisso o, come ho fatto io, si acquista una punta da trapano adeguata a tale scopo.

In foto potete vedere la punta che ho acquistato della bosch, modello hs bimetal dal diametro di 25 mm, spesa 20 euro.

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Prendete le misure per il foro e tracciate, con una matita, il punto esatto dove andare a forare la ghiacciaia. Vi consiglio di tenervi un paio di cm altri rispetto la base per evitare, successivamente, di avere problemi con il montaggio del rubinetto.

Una volta creato il foro bisogna montare un rubinetto, questo avrà lo scopo di far uscire dalla nostra ghiacciaia il mosto filtrato. Potete chiedere aiuto a qualunque commesso di vendita di ferramenta per la costruzione, l’importante è ricordarsi di includere le guarnizioni in gomma per evitare perdite dalla ghiacciaia quando questa sarà piena.

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Una volta montato il rubinetto bisogna passare alla costruzione del filtro vero e proprio. Ci sono 2 alternative a tal proposito:

– uno riguarda l’acquisto di un comunissimo flessibile per rubinetti. Tagliare una estremità del flessibile ed estrarre, dal suo interno, il tubo in gomma. Sigillare tale estremità con una fascetta e montare l’altra estremità al rubinetto.

– l’altra alternativa riguarda la sagomatura di un tubo in gomma. Prendere un tubo in gomma, fare diversi fori lungo il tubo e fissare quest’ultimo al rubinetto con i fori rivolti verso il basso.

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Bene, il nostro sistema di filtraggio è adesso pronto, vi consiglio, prima di passare alla prova vera e propria, di effettuare un test con sola acqua, giusto per esser sicuri che tutto funzioni correttamente e che non ci siano perdite di liquidi da nessuna parte.

 

Ed ecco infine il filtro al lavoro:
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Costruire un mulino per la macinazione dei grani

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Oggi vi descriverò come potete costruirvi un mulino senza spendere cifre esagerate. Per la costruzione occorrerà, per prima cosa, acquistare una comune macchina per pasta sfoglia. Ne trovate di decenti in negozi di soli prodotti cinesi con spese che si aggirano sulle 15 euro. In figura un esempio.

A questo punto arriva il passaggio più difficile (si fa per dire) per la costruzione del mulino. La macchina presenta due rulli regolabili in distanza (cosa molto importante per poter macinare i grani di dimensioni diverse) ma ovviamente la superficie dei rulli è liscia e non adatta allo scopo. Quindi occorre effettuare una modifica a questi rulli. Smontate i due rulli e portateli da un tornitore per farli godronare.

Di seguito potete vedere i rulli dopo la lavorazione al tornio. Spesa 10 euro.

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Rimontando il tutto il nostro mulino è pronto per funzionare. Serve, a questo punto, costruire una tramoggia per versare i grani nella fessura tra i due rulli. Allo scopo ho utilizzato una foglio di compensato recuperato da un fondo di una cassetta di frutta. Ho sagomato i pezzi ed ho incollato il tutto usando della semplice vinavil.

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Per tenere, infine, la tramoggia fissa alla macchinetta della pasta ho applicato due alette in alluminio opportunamente sagomate. Queste bisogna farle incastrare nelle asole destinate a reggere l’accessorio per le tagliatelle.

Ho inoltre applicato una guarnizione adesiva sul contorno in modo da realizzare un pò di spessore
Montando il tutto si ottiene il nostro bel mulino pronto per l’uso

Spero di esservi stato utile. Alla prossima

 

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