Mokos in bottiglia

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In settimana è stata imbottigliata la Mokos, la Russian Imperial Stout di mia produzione. La fermentazione si è prolungata per ben 4 settimane causa l’enorme valore di OG di partenza, pari a 1,100. In queste settimane il lievito ha avuto un bel pò da lavorare abbassando la densità fino al raggiungimento di una FG pari a 1,030. Con questi valori la stima dell’alcool si è assestato a circa 9,5% Alc superando i valori raggiunti dalla precedente versione; la mokos del 2013 si era assestata a 8% Alc.

A questo punto non rimane che attendere che completi il suo affinamento in bottiglia per almeno altri 6 mesi. Quindi appuntamento al prossimo Natale per la prova degustazione.

L’attesa sarà straziante!

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Diario del capitano: la Mokos

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Il sacrificio alla Dea Mokos è stato compiuto, adesso ella è pronta per sprigionare tutta la sua potenza.

Parlo, ovviamente, della Russian Imperial Stout che ha visto oggi prendere forma dopo un sacrificio di quasi 10 ore di lavoro.

Pronti, via! Sveglia alle 5.30 del mattino. Si inizia subito con lo scaldare l’acqua per la fase di mashing. Considerando l’enorme quantitativo di grani previsti dalla ricetta (quasi 8 Kg per 15 Lt di birra previsti) ho suddiviso i grani in due pentole.

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Nella prima pentola (contenente circa il 70% dei grani totali) ho eseguito un ammostamento dei grani ad una temperatura di 65° C per 60 minuti, mentre, nella seconda pentola, l’ammostamento è stato condotto ad una temperatura di 72°C sempre per un totale di 60 minuti. La mia intenzione è stata quella di conferire corpo alla birra e quindi ho dovuto far lavorare gli enzimi delle alfa-amilasi.

A fine ammostamento ho iniziato a filtrare il mosto separandolo dalle trebbie. Considerando di dover produrre un mosto finale con densità elevata (1,100 OG) ho dovuto interrompere lo sparge estraendo circa 23 litri di mosto a OG pari a 1,070.

IMG_3455Per poter raggiungere la densità prestabilita di 1,100 ho dovuto allungare i tempi di bollitura del mosto. Alla fine ci son volute 3 ore complessive. Solo nell’ultima ora ho iniziato l’aggiunta dei luppoli per l’amaricatura. La ricetta prevedeva 65 IBU totali suddivisi in 45 IBU iniziali (a 60 minuti dal termine) di Fuggle e 20 IBU a 20 minuti dal termine di Est Kent Goldings.

IMG_3453A fine bollitura il mosto è stato raffreddato velocemente e riversato all’interno del fusto. In fusto il quantitativo di mosto raccolto è stato di circa 11 litri con densità superiore a 1,100. Per raggiungere l’obbiettivo prestabilito sono stati aggiunti quasi 4 litri di acqua.

E’ stato aggiunto il lievito ad una temperatura di circa 24 gradi. Il lievito era stato riattivato qualche giorno prima tramite apposito starter.

Dopo circa 4 ore dall’inoculo del lievito il London Ale 1028 ha iniziato a dar sfogo a tutta la sua potenza. Considerando l’alto contenuto di zuccheri fermentescibili presenti nel mosto mi aspetto una vera e propria eruzione vulcanica. Per tamponare l’eventuale fuoriuscita di schiuma dal gorgogliatore ho inserito un tubo di gomma nella estremità dello stesso gorgogliatore. In questo modo il tubo mi permetterà di far confluire la schiuma in un altro contenitore.

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Essendo una birra possente prevedo circa 4 settimane in fusto ed almeno 6 mesi in bottiglia prima di poterne assaggiare la sua essenza.

Alla fine l’attesa sarà il sacrificio più grande!

Resoconto dell’estate

L’autunno ormai è quasi alle porte e con esso giungeranno anche temperature più basse, ottime per poter riprendere la produzione di birre. Già ho molte idee per le nuove produzioni e nuovi accorgimenti da apportare alle vecchie ricette ma in questo post vorrei parlarvi delle birre precedentemente prodotte. Si perchè durante questa estate sono riuscito a far degustare molte delle mie produzioni a diverse persone potendo raccogliere pareri e suggerimenti molto utili.

La fortuna è stata poter spedire una dozzina di bottiglie giù a casa ed è stato lì che sono riuscito a far convergere molti palati. Altro aiuto mi è venuto dall’area milanese , dove alcuni amici hanno accettato di assaggiare “coraggiosamente” 🙂  le mie produzione fornendomi ulteriori pareri e suggerimenti.

Noel TripleComincio subito con la birra che più fra tutte ha riscontrato pareri molto favorevoli, parlo della Noel Triple del 2012, la birra celebrativa del Natale trascorso. In questi mesi la birra si è affinata ulteriormente stabilendosi su equilibri gustativi maltato/luppolato in perfetta sintonia. Una birra color rame scuro, molto fruttata al naso e piacevole al palato. Immagino che la percezione minima di amaro e la presenza di un buon corpo abbiano attirato parecchi pareri positivi. Sicuramente una birra da produrre nuovamente per il Natale 2013 con qualche piccolo cambiamento in vista.

Linda BlancheLa seconda birra che ha riscontrato pareri molto positivi è stata la Linda Blanche. Personalmente la ritengo la mia migliore produzione. E’ una birra molto semplice, i profumi di coriandolo e buccia di arancia non sono invadenti al naso. Al palato abbastanza dissetante, fresca e beverina. Color giallo paglierino, poco torbida. Come stile di birra è quella che, fra tutte, si è avvicinata di più allo stile originale, alla blanche in questo caso.

Maris AlePassiamo alla Maris Ale, una birra che a mio parere necessita di cambiamenti radicali alla base, ben lontana dall’idea di bitter inglese. Amaro eccessivo, carenza di malto, lievito errato per lo stile. Una birra che tutto sommato si fa bere abbastanza bene e che anche lei ha riscontrato pareri positivi. Di color ramato chiaro, con un leggero profumo di erbaceo, è una birra che mi ha deluso nel corpo, poco malto in bocca. La mia idea è tutt’altra cosa, la ricerca e le sperimentazioni su questa birra sono comunque solo all’inizio.

MokosPassiamo infine alla Mokos, la Russian Imperial Stout da 9 gradi. Solo in pochi sono riusciti a poterne assaggiare qualcosa, una birra che dal mio punto di vista si presenta come un buon punto di partenza. Un bel colore scuro, schiuma color cappuccino. Al naso note fruttate che non si sposano a perfezione con il tipo di birra. Anche qui miglioramenti in vista, a cominciare dal ceppo di lievito da cambiare.

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L’unica birra fuori da qualunque degustazione è stata la asSaison, troppo presto per poterne stappare una, quindi rimanderò ad un prossimo post il mio parere, e magari quello di altri, su questa birra.

Ben rientrati a tutti voi…. si riparte!!

Una Russian Imperial Stout in degustazione: la Mokoš

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La Mokoš nasce i primi giorni di Marzo. Si tratta di una Russian Imperial Stout di 9 gradi alcolici. Per questa birra sono stati usati malto Pale, Vienna, Roast Barley, Black, Chocolate e Crystal, mentre i luppoli utilizzati sono stati Est Kent ed il Fuggle.

Il nome deriva da Mokoš, dea del pantheon slavo. Secondo alcuni studiosi costituisce una figura della Madre Terra. Viene considerata l’equivalente slavo di Demetra nella mitologia greca. Mokoš è associata alla terra, all’acqua, alla pioggia, alla femminilità, alla fecondità, alla sessualità, ad attività come la tessitura e la filatura.

Dopo circa 4 mesi di maturazione in bottiglia ho deciso di stapparne una e verificarne gusti e profumi. La birra si presenta di un nero intenso con schiuma cremosa ma non persistente di color cappuccino scuro. Al naso prevale un profumo di cappuccino e di note tostate da caffè. La birra presenta anche delle note fruttate, credo dovute al tipo di lievito utilizzato (t-58).

In bocca i sentori di tostato riempiono la bocca, mentre la componente alcoolica non sembrerebbe essere molto invadente all’inizio, rendendo la birra molto beverina. Solo dopo qualche sorso l’alcool fa il suo ingresso in testa 🙂

In conclusione, la birra si presenta abbastanza bene, la ricetta da me utilizzata è un buon punto di inizio su cui continuare a lavorare. Sicuramente per la prossima cotta verrà cambiato il lievito preferendo, al t-58, un lievito un pò più adeguato al tipo di stile. La birra, infine, continuerà la sua maturazione per altri mesi, rimando quindi la prossima bevuta all’arrivo del nuovo inverno.

Buona birra a tutti!

Mokos – Imperial Russian Stout

DSCN1299Creata la mia prima Imperial Stout. Per la creazione della ricetta ho deciso di utilizzare come malto base il Maris Otter, oltre l’aggiunta di un chilo circa di malto Vienna. Come malti speciali sono stati invece impiegati il Balck, Roast Barley e Chocolate, tutti in piccola percentuale. I luppoli usati sono stati l’Est Kent ed il Fuggle, luppoli inglesi per l’occasione con un calcolo di IBU pari a 60. La OG di partenza è stata di 1,090 ed il lievito impiegato è stato di tipo secco, fermentis T-58. Prima di iniziare la cotta ho deciso di tenere i grani speciali in ammollo per circa 4 ore.  

 

Russian Imperial StoutIn fase di ammostamento ho saltato la fase delle protesai considerando che il malto otter è un malto ben modificato. Ho deciso di dare corpo alla birra e per farlo ho calcolato 30 minuti circa per la fase di alfa milasi. Dopo aver filtrato il tutto ho messo a bollire per 90 minuti facendo 2 gettate di luppoli, il Kent ad inizio bollitura il fuggle verso 20 minuti dalla fine. Una volta terminata la bollitura ho fatto raffreddare velocemente il mosto ed ho inoculato il lievito. La fermentazione nelle prime 24 ore è stata molto tumultuosa, superare le 36 ore il lievito si è addormentato. Questo mi ha costretto ad inoculare, dopo 10 giorni, un altra bustina di lievito sperando nella ripresa della fermentazione. Dopo altre 2 settimane la FG si è arrestata a 1,032, un pò altina ma ho deciso comunque di imbottigliare. Sarà pronta per il prossimo inverno.

 

Russian Imperial Stout

Russian Imperial Stout

 

Alla prossima birra.