La Divinità incontra lo Zar

etc---Mokos---frontMokoš è una dea del pantheon slavo.

Secondo alcuni studiosi costituisce una figura della Madre Terra.Viene considerata l’equivalente slavo di Demetra nella mitologia greca e viene associata alla terra, all’acqua, alla pioggia.

Nel mio caso, la Mokoš è il nome della mia Imperial Russian Stout, e per lei è giunto il momento di risorgere.

La versione 2013 ha soddisfatto molto le mie aspettative, una birra molto corposa, con una schiuma color cappuccio, ottimi sentori di cacao e frutta secca e possente al palato con le sue note di tostato e cioccolato.

Visto la buona riuscita della precedente versione, ho deciso  di ripartire dalla stessa ricetta ma con qualche leggero cambiamento. Vediamo meglio la ricetta nel dettaglio.

IMG_3382Lista malti

La lista dei malti è rimasta quasi identica. L’unica differenza che intendo apportare riguarda il malto Pale, che dal precedente 74% di impiego sale al 79%, e dal malto Vienna, che viene rimpiazzato, in parte, dal malto CaraVienna. E’ in fase di valutazione l’inserimento, nella lista, di malto biscuit e fiocchi di avena. Questi ultimi mi dovrebbero garantire una maggiore sensazione di “velluto” al palato.

Pale Ale 79%
CaraVienna 10%
Crystal 3%
Roast Barley 3%
Chocolate 3%
Black 2%

IMG_3383Calcoli

Per calcolare il rispettivo peso dei grani da impiegare in ricetta occorre stabilire, per prima cosa, i litri che si intendono produrre e la densità iniziale che avrà la birra nell’istante in cui verrà messa in fusto.

Nel mio caso eseguirò una cotta per 15 litri finali con una OG pari a 1,100. Rispetto la vecchia ricetta, ho deciso di aumentare la vecchia OG di 1,090. Questa modifica comporterà maggior alcool.

Vado a calcolarmi la densità totale che è data da 15 x 110 = 1650 GU

Secondo le percentuali prima elencate avremo

Pale Ale 1650 x 0,79 = 1303,5 GU
CaraVienna 1650 x 0,10 = 165 GU
Crystal 1650 x 0,03 = 49,5 GU
Chocolate 1650 x 0,03 = 49,5 GU
Roast Barley 1650 x 0,03 = 49,5 GU
Black 1650 x 0,02 = 33 GU

Sempre facendo riferimento alla guida di Ray Daniels, applico la seguente formula per ricavarmi il peso:

Pale Ale P = 1303,5 / 30 / 10 / 0,69 = 6,3 Kg
CaraVienna P = 165/ 28 / 10 / 0,69 = 0,85 Kg
Crystal P = 49,5 / 28 / 10 / 0,69 = 0,256 Kg
Chocolate P = 49,5 / 25 / 10 / 0,69 = 0,286 Kg
Roast Barley P = 49,5 / 25 / 10 / 0,69 = 0,286 Kg
Black P = 33 / 25 / 10 / 0,69 = 0,19 Kg

Altri ingredienti

La lista dei luppoli rimane invariata. Essendo una birra di stampo inglese non potevo non impiegare malti differenti dal Fuggle e dall’ Est Kent Goldings per un totale di 70 ibu. Come la volta scorsa, verranno eseguite due gittate, la prima a 60 minuti dal termine della bollitura mentre la seconda a 20 minuti. Molto probabilmente il mosto verrà fatto bollire per 90 minuti a causa dell’alta densità da raggiungere.

Lievito

Il lievito cambia, passando dal secco T-58 al liquido London Ale 1028. Questo lievito mi dovrebbe garantire una buona attenuazione (circa il 75%) e dovrebbe resistere bene all’alcool. Considerando l’alta densità iniziale (OG 1,100) servirà un lievito che esegua bene il suo lavoro fino in fondo.

La realizzazione è prevista per il primo weekend di Marzo.

Alla prossima birra, non mancate.

Una Russian Imperial Stout in degustazione: la Mokoš

Mokos

La Mokoš nasce i primi giorni di Marzo. Si tratta di una Russian Imperial Stout di 9 gradi alcolici. Per questa birra sono stati usati malto Pale, Vienna, Roast Barley, Black, Chocolate e Crystal, mentre i luppoli utilizzati sono stati Est Kent ed il Fuggle.

Il nome deriva da Mokoš, dea del pantheon slavo. Secondo alcuni studiosi costituisce una figura della Madre Terra. Viene considerata l’equivalente slavo di Demetra nella mitologia greca. Mokoš è associata alla terra, all’acqua, alla pioggia, alla femminilità, alla fecondità, alla sessualità, ad attività come la tessitura e la filatura.

Dopo circa 4 mesi di maturazione in bottiglia ho deciso di stapparne una e verificarne gusti e profumi. La birra si presenta di un nero intenso con schiuma cremosa ma non persistente di color cappuccino scuro. Al naso prevale un profumo di cappuccino e di note tostate da caffè. La birra presenta anche delle note fruttate, credo dovute al tipo di lievito utilizzato (t-58).

In bocca i sentori di tostato riempiono la bocca, mentre la componente alcoolica non sembrerebbe essere molto invadente all’inizio, rendendo la birra molto beverina. Solo dopo qualche sorso l’alcool fa il suo ingresso in testa 🙂

In conclusione, la birra si presenta abbastanza bene, la ricetta da me utilizzata è un buon punto di inizio su cui continuare a lavorare. Sicuramente per la prossima cotta verrà cambiato il lievito preferendo, al t-58, un lievito un pò più adeguato al tipo di stile. La birra, infine, continuerà la sua maturazione per altri mesi, rimando quindi la prossima bevuta all’arrivo del nuovo inverno.

Buona birra a tutti!